REALTA’ DEGLI ESPOSTI AMIANTO A MONFALCONE

REALTA’ DEGLI ESPOSTI AMIANTO A MONFALCONE

di PAOLA BARBAN e CLAUDIO SINISCALCHI

 

Sotto il profilo penale l’avvocato Chiara Paternoster, che rappresenta l’Associazione Esposti Amianto di Monfalcone, afferma che dopo molte sentenze passate in giudicato e vinte, i processi sono ormai in via di esaurimento, vuoi per la morte o l’avanzatissima età degli imputati vuoi per la prescrizione. Rimangono invece le cause civili e assicurative. E’ di pochi giorni fa la sentenza emessa dal TAR del Friuli Venezia Giulia, che ha condannato il Ministero della difesa a risarcire con 600mila euro la famiglia di un militare triestino morto per l’esposizione all’amianto.

 

Il maresciallo luogotenente della marina militare, scomparso a 63 anni, aveva lavorato per oltre trent’anni su navi militari, dal 1966 al 2004. Pochi anni dopo iniziò a manifestarsi il mesotelioma pleurico e – nonostante il Ministero avesse riconosciuto alla vedova i benefici previdenziali previsti – la famiglia ha proseguito la causa, assistita dall’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto. La sentenza del TAR ha riconosciuto la mancata protezione dello Stato verso il suo dipendente, giungendo al significativo risarcimento alla famiglia.

 

Ma l’amianto non ha colpito solo i lavoratori dei cantieri navali – e conosciamo la tragica eredità lasciata a Monfalcone – e chi su quelle navi navigava. Molti casi sono stati registrati nel settore tessile e del legno, settori in cui si usavano macchinari veloci, i cui freni per il blocco erano appunto in amianto. E ancora operai edili, soprattutto quando impiegati nelle demolizioni di edifici costruiti fino agli anni 60 con abbondante uso del minerale.

 

Chi opera nell’assistenza ai pazienti vittime dell’amianto pone tre priorità:

  • la prima è di convincere tutte le persone che hanno usato o lavorato in presenza di amianto a sottoporsi a periodiche visite mediche per intercettare prima possibile la malattia, garantendo in tutta la Regione un’uniformità del servizio (che sarebbe auspicabile anche a livello nazionale);
  • la seconda è la formazione sulla pericolosità dell’amianto e l’attività di prevenzione. Ad oggi non si hanno evidenze scientifiche di pericolosità delle fibre sostitutive dell’amianto di nuova generazione usate per l’isolamento termico ed acustico in edilizia, nell’industria tessile e come rinforzanti di materiali plastici, di cementi e materiali compositi, come le lane minerali biosolubili AES, la lana di roccia o le fibre di vetro.
  • la terza è l’attività di bonifica, curata in Regione FVG dalla Direzione Ambiente, con il risanamento e la microraccolta dell’amianto usato in edilizia, sulle coperture, nelle tubature (soprattutto quelle in ingresso nelle nostre case, mentre non costituiscono un problema quelle in uscita). Si stima che ci siano ancora circa 40 milioni di tonnellate di amianto presenti in 1 milione di siti e micrositi in Italia, con un impatto significativo sulla salute pubblica. In Friuli Venezia Giulia il primo Piano regionale Amianto risale al 1997, aggiornato nel 2018, fino al Piano regionale di rifiuti speciali e amianto del luglio 2024, che prevede contributi per la rimozione per Comuni, imprese e privati.

È difficile quantificare quanti siano i lavoratori a rischio: l’Associazione Esposti Amianto nel 2024 forniva il dato di circa 60.000 persone decedute per malattie asbesto correlate negli ultimi 10 anni. Circa 2000 casi di mesotelioma censiti nel 2023, con un tasso di mortalità del 93% nei 5 anni precedenti. Ulteriori circa 4000 nuove diagnosi di tumore al polmone nel 2023, con un tasso di sopravvivenza del 12% a 5 anni, causando circa 3500 decessi. Oltre al mesotelioma e al tumore del polmone, l’amianto provoca altre malattie, tra cui l’asbestosi e diverse neoplasie, con un impatto complessivo di più di 7000 decessi e 10.000 nuovi malati.

Nonostante il quadro allarmante non bisogna cedere all’allarmismo ma concentrarsi piuttosto sulle azioni concrete: visite mediche per i soggetti a rischio, formazione e prevenzione, bonifiche. 



Articolo originale in Italiano.